Credere è il primo passo per vincere

Oggi la mia vittoria più importante è dare supporto a manager, aziende, imprenditori e a tutti coloro che scendono in campo e vogliono vincere la loro partita. 

Cosa mi spinge a farlo? Te lo spiego raccontandoti la mia storia.

La mia prima vittoria.

La prima sfida che ho dovuto affrontare è stata la più dura e la più importante.

Sono nato con un problema cardiaco e a 5 anni mi hanno operato a cuore aperto per risolverlo. L’intervento, durato 5 ore, andò bene e a livello inconscio mi diede quella grinta e determinazione che mi sarebbero state molto utili nella mia vita sportiva.

riccardopittis_chi_sono_2

Il basket.

La mia carriera da cestista
A sei anni ho iniziato a giocare a basket e non ho più smesso per 30 anni.
Ho avuto una carriera importante e vincente come professionista tra Milano, Treviso e la Nazionale.

Il mio palmares è di 23 titoli vinti tra campionati, coppe e medaglie. Questa esperienza di successo mi ha trasferito quei valori e quegli insegnamenti che oggi riporto nei miei speech e nelle mie coaching.

Il gioco di squadra, la leadership, l’impegno e tutti quei concetti che sono propri della pallacanestro e che valgono nella vita quotidiana e lavorativa di ognuno di noi.

Due curiosità.

Oltre ai successi sul campo, della mia carriera voglio menzionare due curiosità.

Ho giocato 685 partite senza mai saltarne una.

La seconda è l’episodio chiave che ha rappresentato il motivo scatenante per il quale oggi faccio il Mental Coach: negli ultimi anni della mia carriera, per un problema alla mano destra, sono dovuto diventare mancino.

Il dopo basket.

Il fine carriera è sempre un momento difficile per uno sportivo.

Dopo aver smesso di giocare nel 2004, ho attraversato un periodo non facile, fatto di errori, cadute e fallimenti.
Queste esperienze, da un lato mi hanno segnato profondamente, ma dall’altro mi hanno insegnato molto.

Lo sport mi aveva insegnato che le sconfitte più cocenti sono quelle che ti preparano meglio alla vittoria successiva.

E così è stato anche questa volta.

Il coaching.

Dal 2013, dopo essermi formato in una scuola di coaching, supporto le persone ed i team nella loro crescita personale e professionale.

Dal 2021 sono un coach accreditato ICF (International Coaching Federation).

Nei miei speech racconto la mia carriera sportiva non limitandomi alla sfera aneddotica, ma declinando i concetti alle dinamiche aziendali per far si che il mio storytelling sia utile, oltre che emozionante e motivante.

Nel coaching one to one e nel team coaching, utilizzo gli strumenti appresi nel mio percorso di studi per soddisfare le esigenze personali e aziendali dei miei clienti.

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Credere è il primo passo per vincere

Oggi la mia vittoria più importante è dare supporto a manager, aziende, imprenditori e a tutti coloro che scendono in campo e vogliono vincere la loro partita. 

Cosa mi spinge a farlo? Te lo spiego raccontandoti la mia storia.

La mia prima vittoria.

La prima sfida che ho dovuto affrontare è stata la più dura e la più importante.

Sono nato con un problema cardiaco e a 5 anni mi hanno operato a cuore aperto per risolverlo. L’intervento, durato 5 ore, andò bene e a livello inconscio mi diede quella grinta e determinazione che mi sarebbero state molto utili nella mia vita sportiva.

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Il basket.

La mia carriera da cestista
A sei anni ho iniziato a giocare a basket e non ho più smesso per 30 anni.
Ho avuto una carriera importante e vincente come professionista tra Milano, Treviso e la Nazionale.

Il mio palmares è di 23 titoli vinti tra campionati, coppe e medaglie. Questa esperienza di successo mi ha trasferito quei valori e quegli insegnamenti che oggi riporto nei miei speech e nelle mie coaching.

Il gioco di squadra, la leadership, l’impegno e tutti quei concetti che sono propri della pallacanestro e che valgono nella vita quotidiana e lavorativa di ognuno di noi.

Due curiosità.

Oltre ai successi sul campo, della mia carriera voglio menzionare due curiosità.

Ho giocato 685 partite senza mai saltarne una.

La seconda è l’episodio chiave che ha rappresentato il motivo scatenante per il quale oggi faccio il Mental Coach: negli ultimi anni della mia carriera, per un problema alla mano destra, sono dovuto diventare mancino.

Il dopo basket.

Il fine carriera è sempre un momento difficile per uno sportivo.

Dopo aver smesso di giocare nel 2004, ho attraversato un periodo non facile, fatto di errori, cadute e fallimenti.
Queste esperienze, da un lato mi hanno segnato profondamente, ma dall’altro mi hanno insegnato molto.

Lo sport mi aveva insegnato che le sconfitte più cocenti sono quelle che ti preparano meglio alla vittoria successiva.

E così è stato anche questa volta.

Il coaching.

Dal 2013, dopo essermi formato in una scuola di coaching, supporto le persone ed i team nella loro crescita personale e professionale.

Dal 2021 sono un coach accreditato ICF (International Coaching Federation).

Nei miei speech racconto la mia carriera sportiva non limitandomi alla sfera aneddotica, ma declinando i concetti alle dinamiche aziendali per far si che il mio storytelling sia utile, oltre che emozionante e motivante.

Nel coaching one to one e nel team coaching, utilizzo gli strumenti appresi nel mio percorso di studi per soddisfare le esigenze personali e aziendali dei miei clienti.

riccardopittis_chi_sono_6

Credere è il primo passo per vincere

Oggi la mia vittoria più importante è dare supporto a manager, aziende, imprenditori e a tutti coloro che scendono in campo e vogliono vincere la loro partita. 

Cosa mi spinge a farlo? Te lo spiego raccontandoti la mia storia.

riccardopittis_chi_sono

La mia prima vittoria.

La prima sfida che ho dovuto affrontare è stata la più dura e la più importante.

Sono nato con un problema cardiaco e a 5 anni mi hanno operato a cuore aperto per risolverlo. L’intervento, durato 5 ore, andò bene e a livello inconscio mi diede quella grinta e determinazione che mi sarebbero state molto utili nella mia vita sportiva.

riccardopittis_chi_sono_2

Il basket.

La mia carriera da cestista
A sei anni ho iniziato a giocare a basket e non ho più smesso per 30 anni.
Ho avuto una carriera importante e vincente come professionista tra Milano, Treviso e la Nazionale.

Il mio palmares è di 23 titoli vinti tra campionati, coppe e medaglie. Questa esperienza di successo mi ha trasferito quei valori e quegli insegnamenti che oggi riporto nei miei speech e nelle mie coaching.

Il gioco di squadra, la leadership, l’impegno e tutti quei concetti che sono propri della pallacanestro e che valgono nella vita quotidiana e lavorativa di ognuno di noi.

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Due curiosità.

Oltre ai successi sul campo, della mia carriera voglio menzionare due curiosità.

Ho giocato 685 partite senza mai saltarne una.

La seconda è l’episodio chiave che ha rappresentato il motivo scatenante per il quale oggi faccio il Mental Coach: negli ultimi anni della mia carriera, per un problema alla mano destra, sono dovuto diventare mancino.

riccardopittis_chi_sono_4

Il dopo basket.

Il fine carriera è sempre un momento difficile per uno sportivo.

Dopo aver smesso di giocare nel 2004, ho attraversato un periodo non facile, fatto di errori, cadute e fallimenti.
Queste esperienze, da un lato mi hanno segnato profondamente, ma dall’altro mi hanno insegnato molto.

Lo sport mi aveva insegnato che le sconfitte più cocenti sono quelle che ti preparano meglio alla vittoria successiva.

E così è stato anche questa volta.

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Il coaching.

Dal 2013, dopo essermi formato in una scuola di coaching, supporto le persone ed i team nella loro crescita personale e professionale.

Dal 2021 sono un coach accreditato ICF (International Coaching Federation).

Nei miei speech racconto la mia carriera sportiva non limitandomi alla sfera aneddotica, ma declinando i concetti alle dinamiche aziendali per far si che il mio storytelling sia utile, oltre che emozionante e motivante.

Nel coaching one to one e nel team coaching, utilizzo gli strumenti appresi nel mio percorso di studi per soddisfare le esigenze personali e aziendali dei miei clienti.

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Chi osa, vince

Aiuto le persone a tirare fuori il proprio potenziale e trovare quelle forze nascoste e inconsce, che molto spesso non sanno di avere, in modo tale che ognuno possa raggiungere i propri obiettivi sia sul piano personale che professionale. Così:

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